I knock on the door, but it stays closed.
I wait.
I try again, I hear you talking.
Raising the voice I ask my questions,
you answer, or maybe you answer
someone on the phone
with a Yes and a No.
I wait a bit longer, stare at the door handle:
Okay, I go then…
and I imagine a glass door
out in the open
middle of nowhere.
And me approaching
to touch it with the palms of my hands
and to slide along it’s pane
with my back
resting on the light.
And I free myself
between the questions never asked
and the answers understood
from a borderland.
But you open the door
and I am getting confused
and the door disappears.
Translation by Bhikkhu Abhinando
Busso alla porta, che resta chiusa.
Aspetto.
Riprovo, ti sento parlare.
Ad alta voce ti pongo le mie domande,
mi rispondi, oppure rispondi ad un altro
al telefono, con qualche No e qualche Si.
Aspetto ancora, fissando la maniglia:
OK, io vado …
e mi immagino allora
una porta di vetro
posta all'aperto
nel mezzo di niente.
E mi avvicino allora
per toccarla con i palmi
e scivolare di schiena
appoggiato alla luce.
E mi libero allora
fra le domande mai fatte
e le risposte comprese
di una terra a confine.
Ma tu mi apri la porta
ed io mi confondo
e la porta svanisce.